Si definisce franchigia dell'assicurazione quell'importo minimo di ogni danno che resta a carico del soggetto assicurato. Questo significa che l'assicurato è tenuto a pagare i danni che presentano un importo inferiore a quello della franchigia stabilito nel contratto di assicurazione.
La maggior parte delle compagnie di assicurazione applicano una franchigia (definita “minimo”). Anche scegliendo l'assicurazione migliore per il tuo veicolo, la franchigia (e anche lo scoperto) sono condizioni applicate dalle compagnie assicurative per ridurre il rischio di frodi e per limitare l'esposizione ai piccoli danni, potendosi così concentrare sul rimborso dei danni di maggiore importo e riducendo di conseguenza il costo complessivo della polizza.
Lo scoperto e la franchigia dell'assicurazione sono termini spesso utilizzati in ambito assicurativo, molto simili tra loro ma dotati di caratteristiche peculiari che ne evidenziano le differenze. Entrambe le soluzioni rappresentano la parte di danno che rimane a carico dell'assicurato a seguito di un determinato sinistro coperto dalla polizza stipulata.
Per fare un esempio di franchigia, e meglio comprenderne il funzionamento, ipotizziamo che un evento atmosferico vada a danneggiare il parabrezza della tua auto. Se il danno è pari a €250 con una franchigia di €300, il danno stesso è interamente a carico del cliente. Con la stessa franchigia, e un danno di €550 all'assicurato compete il risarcimento dei primi €300 mentre alla compagnia la differenza tra il danno totale e la franchigia, quindi €250.
Al contrario di quanto accade per la franchigia (che è sempre espressa in euro), lo scoperto è invece espresso nelle clausole contrattuali in percentuale, calcolato sull'ammontare del danno opportunamente quantificato. Nello stesso contratto, la compagnia di assicurazione può poi decidere se inserire un minimo e un massimo di scoperto. Mettiamo di avere un danno di 1.000 euro con uno scoperto del 20%: 200 euro resteranno a carico del soggetto assicurato, mentre i restanti €800 verranno erogati dall'assicurazione.
Può succedere che in una polizza siano presenti sia la franchigia che lo scoperto. In uno scenario di questo tipo, l'assicurato dovrà sostenere le spese relative a quello che prevede l'importo più alto.
Un altro elemento tra quelli previsti da un contratto di assicurazione è il cosiddetto massimale. Per definizione, si tratta dell'importo massimo che la compagnia di assicurazione può risarcire per i danni causati da un suo assicurato. Se i danni superano questa cifra, allora l'assicurato risponderà con i propri fondi.
Come la franchigia, anche il massimale non è altro che una soglia, ma il loro funzionamento è praticamente opposto. La quota della franchigia è infatti una quota minima, dunque una cifra al di sotto della quale la compagnia non è obbligata a risarcire il danno.
Data la definizione di franchigia, è opportuno fare una ulteriore distinzione, tra franchigia assoluta e franchigia relativa. In entrambi i casi, corrisponde alla somma che rimane a carico dell'assicurato, decisa in sede contrattuale, e non si ha diritto al risarcimento se il danno è pari o inferiore all'importo scelto per la franchigia.
Per la franchigia assoluta, in caso di danno di importo superiore alla franchigia, il risarcimento è pari alla differenza tra l'ammontare del danno e la franchigia, mentre nella franchigia relativa è integrale. In pratica, per una franchigia di 500 euro e un danno di 1.000 euro, quella assoluta coprirà 500 euro, mentre la franchigia relativa andrà a rimborsare tutti i 1.000 euro.
Può inoltre accadere che il contraente di una polizza possa richiedere di inserire una franchigia anche nell'assicurazione RC auto, stabilendo un importo minimo a suo carico per i danni causati a soggetti terzi. Questo permette di abbassare il costo complessivo dell'assicurazione auto, e di riflesso anche il premio assicurativo periodico.
La franchigia presente nelle assicurazioni di responsabilità civile può portare a un leggero risparmio sul premio assicurativo. In caso di sinistro con colpa, però, la compagnia rimborserà i soggetti danneggiati, mentre l'assicurato ha l'obbligo di rimborsare l'intero importo della franchigia alla compagnia assicurativa.
Il sistema bonus-malus comunemente utilizzato per le assicurazioni ti permette di ridurre i costi, perché per il suo funzionamento il bonus e il premio scendono ogni anno assicurativo trascorso senza incidenti. Una volta raggiunto il bonus più basso, le riduzioni si fermeranno e, una volta verificatosi un sinistro, il premio risalirà.
Per questo, potrebbe convenire risarcire direttamente i danni di minore entità, evitando che il bonus venga penalizzato. In ogni caso, sarà sempre bene rivolgerti al tuo Agente Cattolica di riferimento per valutare insieme la convenienza o meno di questa possibilità.
Cosa succede se non pago la franchigia?
La franchigia è definita come l'importo che rimane a carico dell'assicurato in caso di sinistro, prestabilito al momento della stipula del contratto di polizza. Non può non essere pagata, perché la cifra viene dedotta direttamente dall'importo che la compagnia assicurativa va a risarcire a copertura del danno.
Cosa vuol dire assicurazione senza franchigia?
Un'assicurazione senza franchigia prevede che l'intero ammontare del risarcimento sia sempre a carico della compagnia, in caso di incidente senza colpe, naturalmente al netto di eventuali massimali e scoperti o di altre clausole limitative.